Ammiraglio e uomo politico italiano. Guidò (10
febbraio 1918) la squadriglia dei MAS nella celebre
beffa di Buccari,
meritandosi la medaglia d'oro al valor militare. Dopo l'avvento del fascismo, fu
ministro alle Comunicazioni (1924-34) e presidente della Camera (1934-39)
(Livorno 1876 - Ponte a Moriano, Lucca 1939).